Gli aspetti della gestione sicura dei terreni contaminati da amianto

A trent’anni dall’entrata in vigore della legge 257/92, che nei fatti vietava la produzione, la commercializzazione, l’importazione e l’esportazione di amianto/asbesto, e di materiali e prodotti contenenti amianto, l’Italia sembra ancora distante da una risoluzione definitiva della questione bonifica.

 

Contaminazione da asbesto: una questione irrisolta

Il problema dell’amianto, come esplicitato dall’Agenzia Europea per le sostanze chimiche (Echa) è che si tratta di un agente cancerogeno senza un livello soglia, il che significa che, ipoteticamente, basterebbe essere esposti a una singola fibra di amianto per avere un rischio.

Le probabilità di esposizione all’amianto sono assai elevate, considerato l’ampio utilizzo che si faceva del materiale in Italia prima dei divieti del 1992, soprattutto in edilizia.

Secondo un dossier di Legambiente pubblicato nel 2018 utilizzando dati provenienti da 15 regioni, sul territorio italiano ci sarebbero almeno 370mila strutture contenenti amianto, di cui

  • 469 edifici privati;
  • 744 edifici pubblici;
  • 269 siti industriali;
  • 65mila coperture in cemento amianto.

E ci sono ottime ragioni per pensare che questa stima sia aumentata nel corso degli ultimi 5 anni e aumenterà ancora in futuro, man mano che progrediranno la raccolta dei dati e la mappatura dei siti contaminati, indispensabile per organizzare le operazioni di bonifica, ma ad oggi incompleta.

 

Organizzare la bonifica da amianto dei suoli in sicurezza

Per i non addetti ai lavori è possibile che fare una bonifica significhi arrivare in un sito o una cantiere e semplicemente portare via l’amianto.
In realtà, la faccenda è più complessa e va gestita su tre livelli, come definito dal documento “Gestione in sicurezza di suoli contaminati da amianto di origine antropica” pubblicato dal DIT dell’Inail:

  • la cernita, l’analisi e l’isolamento dei rifiuti contenenti amianto (Rca) dal terreno e da altri rifiuti;
  • la messa in sicurezza del cantiere e del suo perimetro;
  • la sicurezza dei lavoratori coinvolti nelle operazioni di bonifica.

Per chiarire meglio questi tre punti, facciamo l’esempio di un sito con concentrazioni di amianto potenzialmente basse.

 

Bonifica del suolo dai rifiuti contenenti amianto

Il primo passaggio della bonifica consiste nel sottoporre il terreno scavato a una cernita per separare i materiali ingombranti. Si ottengono così due parti, una sopra-vaglio e una sotto-vaglio.

Una volta divisi, i materiali sopra-vaglio vengono sottoposti a un’altra cernita condotta tramite metodi oggettivi di analisi (ad es. la spettroscopia micro-Raman) oppure a vista.

Così facendo si separeranno gli Rca dagli altri materiali:

  • i rifiuti contenenti amianto devono essere avviati allo smaltimento e, se non fosse immediatamente possibile, devono essere confinati in modo che non possano creare ulteriori danni;
  • gli altri materiali devono essere lavati prima di procedere con le fasi successive.

Anche i materiali sotto vaglio seguiranno un destino simile, devono infatti essere ulteriormente filtrati per identificare Rca più piccoli.

 

Messa in sicurezza del cantiere e del suo perimetro

Tutte le indicazioni stabilite per garantire la sicurezza, documentate nel d.lgs. 81/2008, nascono dal fatto che l’amianto – specie quello friabile – rilascia fibre nell’aria, che possono essere facilmente inalate dagli operatori, o depositarsi sulle superfici amplificando il rischio di esposizione all’asbesto da parte della comunità.

Per questo le indicazioni del DIT dell’Inail sono molto stringenti. Vediamole:

  • divieto assoluto per i veicoli privati di transitare o sostare all’interno dell’area di cantiere;
  • i veicoli autorizzati devono circolare a velocità ridotta lungo le vie di transito, e queste ultime devono essere bagnate frequentemente, lo scopo è evitare di sollevare polveri nel sito contaminato;
  • tutte le attrezzature meccaniche e i mezzi di intervento devono rimanere nel cantiere per evitare contaminazioni esterne;
  • è vietato installare servizi igienici, aree di ristoro e uffici di direzione lavori nel sito circoscritto per la bonifica.

 

Regole di sicurezza per i lavoratori

Tutti i lavoratori coinvolti nel processo di bonifica del suolo, sia gli operativi, sia i gestionali, sono a rischio di esposizione e di sviluppare problemi di salute causati dall’amianto.

Perciò esistono i dispositivi di protezione individuale (Dpi) e una serie di comportamenti da adottare durante e dopo il lavoro. Vediamoli:

  • è vietato mangiare, bere e fumare all’interno del perimetro;
  • non si possono usare oggetti personali come smartphone e orologi, oppure indossare marsupi o borse sopra la tuta protettiva;
  • è vietato aprire la tuta per accedere a tasche nell’abbigliamento sottostante;
  • se per qualche motivo la tuta protettiva si danneggia (e può succedere anche per banalità, come l’uso dei servizi igienici) bisogna sostituirla;
  • se in cantiere manca una Unità di decontaminazione personale (Udp) si devono indossare due tute, una sopra l’altra;
  • è tassativo seguire l’ordine corretto di svestizione dei Dpi;
  • la maschera per la protezione delle vie respiratorie si può rimuovere solo in un ambiente protetto e dopo aver completato la svestizione e l’imballaggio della vecchia tuta, dei guanti e del nastro isolante;
  • prima di toccare oggetti di uso comune, mangiare, bere, fumare è necessario lavarsi con abbondante acqua e sapone neutro.

Inoltre, il lavoro va organizzato in turni idonei a ridurre al minimo lo stress dei lavoratori, e dunque la possibilità di fare errori.

Per concludere, i lavoratori sono obbligati a seguire dei corsi di formazione e di aggiornamento.

 

Chi puoi contattare per smaltire l’amianto in sicurezza?

Come hai potuto vedere la bonifica dei suoli contaminati dall’asbesto è regolamentata nei minimi dettagli. Non è qualcosa che si può affrontare con superficialità, perché le conseguenze di un lavoro fatto in maniera pressapochista riguardano la salute degli operatori coinvolti e della comunità.

Prenditi del tempo per scegliere dei professionisti affidabili, precisi, e soprattutto verifica che siano iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.

Ti garantiamo un servizio di smaltimento, rimozione e bonifica dell’amianto chiavi in mano e senza sorprese. Contattaci.